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L’Italia è famosa in tutto il mondo non solo per i paesaggi mozzafiato, il clima mediterraneo e l’ospitalità che ci contraddistingue ma, prima di tutto, per la cucina. Suddivisa in regioni, ogni particolare zona della penisola regala gusti notevoli, i quali sono il risultato di preparazioni tanto diverse quanto ammirevoli. Dagli antipasti ai dolci, i menù friulani e quelli siculi(come quelli piemontesi e calabresi!) non si assomigliano per nulla: ingredienti differenti capaci di creare piatti davvero diversi.. ogni regione si contraddistingue per un piatto tipico, eppure.. tutte, tutte le aree possiedono il proprio prosciutto crudo! Andiamo dunque a scoprire insieme tutte le varietà di prosciutto crudo italiane, tenendo presente che molte di esse possiedono certificazioni DOP e PAT: ah, le eccellenze della penisola felice rendono contenti solo al pensiero!

  • Partiamo dalla Valle d’Aosta con il prosciutto crudo Jambon de Bosses: prosciutto di montagna DOP, aromatizzato con erbe valdostane certificate, leggermente salato e al contempo dolciastro.
  • Per il Piemonte devi passare se di cosciotti vuoi parlare! Con ben due crudi famosi – quello della Val Vigezzo e quello di Cuneo – questa determinata zona si presta a racchiudere delle chicche davvero ottime. Il crudo della Val Vigezzo è prodotto da suini autoctoni della valle ai piedi del Canton Ticino svizzero; non è raro che in queste zone i verri vadano in alpeggio con le mucche, pascolando insieme ad esse. Per quel che riguarda, invece, il prosciutto crudo di Cuneo la sua tradizione è antichissima ed originaria di conventi e abbazie della zona: inizialmente solo in questi ricchi edifici poteva avvenire l’allevamento poiché vi erano anche, adiacenti, i locali per la trasformazione dei prodotti carnei.
  • La Lombardia non teme confronti con prosciutto crudo da suino Nero di Garlasco a Mantova, il prosciutto crudo Cà del Botto a Bergamo e il crudo del parco del Ticino, un prodotto raffinato milanese. Insomma, questa regione ha molto a cuore questa tipologia di alimento, disponendo di una scelta davvero vasta!
  • Esistono solo gli spritz in Veneto? Oh, no! Questa regione non teme rivali con il suo prosciutto crudo di Montagnana. Prodotto tipico padovano, ad esso viene marchiato a fuoco il Leone di San Marco e la scritta “VENETO”. Un affettato talmente dolce da accaparrarsi il nomignolo “dolze” di Montagnana, dal dialetto dei grandi signori.
  • Dalla nostra amata terra, il Friuli Venezia Giulia, non potevamo aspettarci altro se non eccellenze anche in questo campo: il prosciutto di San Daniele e il prosciutto di Sauris, prodotto nell’omonimo comune carnico, i quali ci hanno resi famosi in tutto il mondo. Il gusto marchiato DOP del prosciutto di San Daniele è delicato e dolce, perfetto come aperitivo o antipasto veloce. Il crudo di Sauris, invece, ha un gusto più pieno, seppur rimangano le note dolci e delicate. Il suo sapore inconfondibile si deve alla leggera affumicatura.
  • Quando si pensa all’Emilia-Romagna inconsciamente si pensa al classico crudo di Parma e alla piadina.. mmh, che acquolina!
  • Toscana: per dei grandi vini c’è bisogno di grandi affettati. In questa regione per la preparazione del crudo vi è solo una regola: i suini devono essere allevati, macellati e lavorati in queste terre! Proprio grazie a questa filosofia, il prosciutto toscano si è guadagnato il famigerato “DOP”.
  • Spostiamoci nelle Marche: ad attenderci vi è lui, il prosciutto di Carpegna DOP! Lavorato a mano si distingue dagli altri crudi per le venature di grasso presenti nella fetta quando tagliata; un crudo dolce, delicato e aromatico.
  • Ci spostiamo in Umbria con l’idea di un crudo più stagionato: il crudo di Norcia. Meno salato degli altri affettati, il suo gusto particolare non è di certo intimidito dal confronto: ha infatti un profumo unico dovuto al fatto che la stagionatura avviene nell’aria delle cantine di montagna.
  • Nel Lazio, in un comune posto sui Monti Lepini in provincia di Latina, troviamo il prosciutto di Bassiano. È molto famoso a livello regionale, tanto da venire persino celebrato con una tradizionale sagra del prosciutto, solitamente l’ultima domenica di Luglio ad, appunto, Bassiano. Fa parte dell’elenco PAT, ossia i prodotti agroalimentari tradizionali italiani.
  • Il prosciutto di maiale nero d’Abruzzo, con il grado di marezzatura tipico della razza, è salato a mano e vanta un sapore inconfondibile grazie alla vita condotta all’aria aperta dall’animale. Il gusto deciso e dalle origini antiche è un orgoglio per gli abruzzesi.
  • In Molise vi è il prosciutto molisano, una tipologia di crudo tipica di questa regione. Questo affettato si ottiene selezionando solamente suini italiani allevati e macellati in questa terra. Ha un profumo intenso e un gusto dolce e delicato, con però un retrogusto marcato.
  • Pensando alla Campania è impossibile non immaginarsi il tipico piatto estivo: mozzarella di bufala e prosciutto crudo di Venticano! Questo famoso prosciutto è stato, nel 2015, riconosciuto come PAT, ossia prodotto agroalimentare tradizionale delle terre campane.
  • In Basilicata il prosciutto crudo ha la peculiarità di essere preparato con suini di peso ridotto: è da loro che ha origine il crudo di Latronico.
  • Dal 1999, la Puglia ha un nuovo prodotto agroalimentare tipico: il crudo di Faeto. Questo particolare salume si ottiene dal maiale nero allevato allo stato brado e secondo il metodo biologico. La razza del maiale nero autoctono è stata recuperata poco prima degli anni 2000 ed è per questo che il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ha attribuito a questa regione il sigillo PAT.
  • Quando si sente “Calabria” si pensa subito a qualche prelibatezza tipica.. come il prosciutto crudo San Canolo! Per la produzione di questa bontà vengono utilizzate solo cosce di suini di circa 200kg allevati allo stato semi-brado e con un minimo di stagionatura previsto a 15 mesi. Da queste regole il gusto ricavato è semplicemente divino: un sapore delicato e davvero morbido al taglio.
  • Sicilia bedda! Questa regione ci regala un presidio slow food: il prosciutto crudo di suino nero dei Nebrodi. Suini di piccola taglia e dal mantello scuro sono allevati all’interno del Parco dei Nebrodi del Messinese allo stato semi-brado. Il risultato? Un prodotto derivante da una razza autoctona siciliana, rustica e antica.
  • Si va a chiudere il nostro viaggio alla scoperta dei sapori italiani con la magnifica Sardegna, terra dove è famoso il prosciutto crudo sardo di montagna. Il clima la fa da padrone sul gusto unico di questo affettato, facendo risultare la stagionatura incomparabile, ma non è solo questa la particolarità di questo salume! I cosciotti vengono dapprima bagnati con aceto e poi massaggiati a lungo, manualmente, con sale fino, aromi e spezie. La somma di tutte queste particolarità rende il prosciutto crudo sardo un prodotto senza eguali.

Ogni angolo italiano racchiude in sé non solo bellezza, ma anche tanta bontà! Come abbiamo potuto notare, per tutti i salumi tipici regionali, si utilizzano animali autoctoni allevati esclusivamente in quella determinata area, secondo particolari metodologie.

Il prosciutto crudo, in questo caso, risulta il riflesso di ogni cultura a cui ci si approccia: è vero, siamo tutti italiani, eppure, talvolta, c’è molta diversità.. per fortuna! Assaggiando le diverse varietà di crudo ci si può sentire come in vacanza.. inondati di profumi, aromi, sapori nuovi e coinvolgenti!

Nei nostri supermercati trovi una vasta scelta di affettati capaci di catapultarti in parti diverse dell’Italia, che aspetti per venire a scoprirli?

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